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Bellaveder: territorio, arte, tradizione e vino

Il Maso Belvedere ha sede in una posizione molto favorevole per la produzione vinicola in Trentino, orgogliosamente in collina, con le spalle al conoide di Faedo e lo sguardo rivolto alla Piana Rotaliana. Per molti anni questo maso è rimasto nelle proprietà della famiglia Luchetta senza un suo intervento diretto, ospitando una famiglia contadina dedita alla produzione di uve che a fine vendemmia confluivano nella cantina sociale di Mezzocorona.

La svolta ci fu nei primi anni Duemila, quando il padre di Andrea iniziò ad occuparsi della vigna e successivamente decise di costruire la cantina, consapevole della qualità dell’uva che veniva conferita in cantina sociale. Nasceva così l’Azienda Agricola Bellaveder, di cui l’annata 2004 rappresenta la prima vendemmia con etichetta propria. Conosciamo da vicino ciò che è diventata oggi questa realtà grazie ad Andrea Luchetta, la cui famiglia è da ormai due decenni coinvolta nel mondo del vino.

La vista sulla Piana Rotaliana dal Maso Belvedere

Situato nel punto più largo della valle, con maggiore esposizione al calore del sole e alle ore di luce, il Maso Belvedere è un luogo ideale per la coltivazione della vignaIl terroir è composto di terreni calcarei nella parte inferiore, uniti ad un substrato di marna e argilla nella parte superiore. Queste caratteristiche hanno lasciato spazio a varie possibilità per la famiglia Luchetta in fatto di colture: qui crescono Chardonnay, Pinot Bianco, Sauvignon, Traminer, Pinot Nero, Teroldego e Lagrein per una produzione complessiva di sedici etichette.

Le proprietà agricole dei Luchetta si estendono anche in Valle dei Laghi, più precisamente in località Cavedine, un luogo che subisce le influenze delle Dolomiti di Brenta e del lago di Garda. Qui la produzione avviene su quattro ettari e di cui ci fa piacere segnalare il Müller Thurgau, più volte premiato in numerosi concorsi nazionali. Una filosofia complessa quella della produzione di Bellaveder, da più di dieci anni associata a FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti - e con una forte connotazione biologica, nel rispetto dell’ambiente che circonda il maso.

Il Trentodoc Nature è il prodotto maggiormente identificativo per l’azienda. La prima vendemmia trasformata è stata la 2006, producendo sempre e solo riserva millesimato, nel rispetto dell’annata. Bellaveder ha da sempre puntato sul “dosaggio zero, optando per un prodotto di più difficile comprensione e - inizialmente - meno popolare sul mercato. Oggi questa scelta ha però premiato la famiglia Luchetta: i pas dosé sono sicuramente tra i prodotti più ricercati sia tra i Trentodoc, sia nell’ambito dei Franciacorta. Il consumatore esperto sa infatti apprezzare l’essenza dei “nature”, capaci di esaltare appieno il territorio ed il lavoro svolto in campagna. Tra i rossi invece sono particolarmente identificativi il Pinot Nero Riserva Faedi ed il Lagrein Mansum Riserva, con quest’ultimo che ha rappresentato la prima riserva proposta da Bellaveder.

Pur producendo interamente in proprio e non avendo da tempo rapporti diretti con la produzione cooperativa, secondo Andrea l’esistenza delle cantine sociali in Trentino rimane importante: “Rappresentano il “piede nella porta”, per così dire. Grazie alla loro presenza capillare anche in territori più difficili da raggiungere per le aziende di dimensioni inferiori, i prodotti delle cantine sociali possono essere un primo biglietto da visita per il vino del Trentino, per farne apprezzare la qualità. Credo che possano facilitare l’approccio del consumatore verso il nostro vino, aprendo a nuovi mercati e suscitando interesse verso la produzione dei vignaioli”.

Le opere di Cesarina Seppi esposte nella sala degustazione

Il ruolo dell’arte è molto importante per la famiglia LuchettaCesarina Seppi, zia della madre di Andrea, è stata una famosa artista trentina capace di ottenere l’appalto per i mosaici della stazione ferroviaria di Trento, un fatto molto importante per una donna dell’epoca. Le opere di Cesarina hanno in seguito contribuito al successo dell’azienda agricola: all’interno della sala degustazione sono esposte in forma di arazzo le opere di Cesarina Seppi, da cui sono stati tratti il logo aziendale e le etichette.

P.C.

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