Rewind: è un format diverso per Beregionale, ma è soprattutto un modo per raccontare un vino che è rimasto nel nostro cuore: una capsule emotiva legata ai ricordi.
Sono ormai quasi cinque anni che vivo a Bologna. Cinque anni in cui sono cambiato, in cui il mondo è cambiato, in cui Bologna è cambiata. Sono cambiate molte prospettive e aspettative; per fortuna però alcune cose restano.
Per me però la scoperta più piacevole - oltre ad un bellissimo ricordo che porto con me - è però legata ad un altro vino prodotto nel cuore dei Colli Bolognesi: vi voglio raccontare del Bonzarone in annata 2017, di Tenuta Bonzara. Cabernet Sauvignon in purezza che dopo la sua fermentazione viene affinato per un anno in barriques di rovere e un altro anno in bottiglia.
Il colore è di un rosso rubino molto intenso. Al naso emergono le classiche note del Cabernet Sauvignon, confettura di frutta di bosco e ribes rosso oltre a una piacevole tendenza balsamica. Grazie all’affinamento in barriques si trovano anche sentori di tabacco, spezie e cioccolato fondente. Al palato poi risulta molto strutturato con un tannino sì presente, ma vellutato.
Quello che mi rimane quando vedo i muri di questa città e ne incontro le persone - native e no - è il calore: le calde estati, la tipica ospitalità emiliana, il rosso dei mattoni, dei muri, dei portici che rendono unica questa città. Il rosso non solo delle case ma anche della sua cucina con le sue tagliatelle al ragù e il friggione, e il rosso, ovviamente, di una città simbolo della resistenza partigiana.
Anche prima di vivere a Bologna, una delle immagini che più mi sembravano rappresentative di questa città erano le sue osterie, una di quelle dove poteva capitare di incontrare in una sera qualsiasi Francesco Guccini o Lucio Dalla, intenti a gustare un calice di vino. Rosso ovviamente.
La varietà che caratterizza questa città a livello vinicolo è senza dubbio il Sangiovese, uno dei vitigni più diffusi in Italia. Questa zona è particolarmente votata anche alla coltivazione del Pignoletto, il vitigno più tipico e caratteristico dei Colli Bolognesi, da gustare sia nelle sue varianti ferme che frizzanti.
La varietà che caratterizza questa città a livello vinicolo è senza dubbio il Sangiovese, uno dei vitigni più diffusi in Italia. Questa zona è particolarmente votata anche alla coltivazione del Pignoletto, il vitigno più tipico e caratteristico dei Colli Bolognesi, da gustare sia nelle sue varianti ferme che frizzanti.
Per me però la scoperta più piacevole - oltre ad un bellissimo ricordo che porto con me - è però legata ad un altro vino prodotto nel cuore dei Colli Bolognesi: vi voglio raccontare del Bonzarone in annata 2017, di Tenuta Bonzara. Cabernet Sauvignon in purezza che dopo la sua fermentazione viene affinato per un anno in barriques di rovere e un altro anno in bottiglia.
Tenuta Bonzara immersa nei colli in una vista aerea |
L'azienda produce questo vino storico con grande entusiasmo e passione, che vengono trasmesse durante ogni degustazione. Quanto ho voluto sottolineare sul calore delle persone e sull’ospitalità emiliana trova nel Bonzarone la sua massima sintesi.
Il colore è di un rosso rubino molto intenso. Al naso emergono le classiche note del Cabernet Sauvignon, confettura di frutta di bosco e ribes rosso oltre a una piacevole tendenza balsamica. Grazie all’affinamento in barriques si trovano anche sentori di tabacco, spezie e cioccolato fondente. Al palato poi risulta molto strutturato con un tannino sì presente, ma vellutato.
La cantina della tenuta |
Ancora una volta un vino che si sposa perfettamente con la tradizione culinaria del luogo: ragù alla bolognese, tortellini in brodo, friggione o cotoletta alla Petroniana.
Questo mio pensiero è paradossalmente più proiettato al futuro che al presente: se un giorno dovessi lasciare Bologna e tutto ciò che amo di questa città, per ricordarmi del suo calore e della sua giovialità mi basterebbe avere con me un Bonzarone. Con un calice di questo vino potrei chiudere gli occhi, immaginare i portici, i colli e le torri per ritrovarmi in un attimo a Bologna.
F.B.
Si ringrazia Tenuta Bonzara per le foto a corredo di questo articolo. La proprietà intellettuale delle immagini è di Tenuta Bonzara che ci ha gentilmente concesso di utilizzarle per questo contenuto.
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