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La Castellada - Collio Friulano 2015

Se si proviene da San Floriano del Collio e si è diretti a Gorizia, prima di entrare in città ci si imbatte nel quartiere di Oslavia. Questo lembo di terra, che ospita oggi sia popolazioni di origine italiana che slovena, è stato teatro di numerose battaglie durante la Prima Guerra Mondiale ed è anche sede di un sacrario militare dedicato ai caduti italiani.

Fortunatamente al giorno d'oggi Oslavia non è conosciuta soltanto per questioni legate alla memoria bellica. Grazie alla loro collocazione sulle marne note come Ponca, tra i vigneti di queste colline hanno sede alcune delle aziende agricole più interessanti nel panorama del Friuli Venezia Giulia enologico. In particolare questa località nel corso delle generazioni ha rappresentato uno dei punti di maggiore interesse per quanto riguarda la valorizzazione della Ribolla Gialla, vitigno autoctono coltivato in regione.

Oggi facciamo virtualmente visita ad una di queste realtà provando un vino de La Castellada, azienda di cui abbiamo già avuto modo di parlare in passato su queste pagine approfondendo il loro Merlot 2005. Oggetto di qualche riflessione sarà il loro Collio Friulano 2015, vino non filtrato in purezza che affina sia in vasca che in botte, prima di essere atteso anche in bottiglia.

La Castellada - Collio Friulano 2015


Al naso le note tipiche della macerazione (frutta candita, tostatura, crema) si mescolano a richiami vegetali e ad una sferzante mineralità. Emerge un ricordo citrino che tende verso il pompelmo.

In bocca entra quasi liquoroso, grazie alla lunga macerazione. Prosegue con note vegetali, balsamiche. Emerge qualche spezia, pepe bianco su tutti, con ricordi di liquirizia. Struttura acida e minerale ancora intatte. Incredibile freschezza. Sensazione pepata sulla lingua. A tratti pasticceria. Chiusura che inizialmente rimanda al pompelmo, per ritornare sferzante sulla roccia umida prima della classica punta amaricante a richiamare la mandorla.

Persistenza balsamica, con lievi rimandi amarognoli prima di lasciare il posto ad un richiamo alla botte, che ricorda per certi versi quella sensazione che lasciano i whiskey.
Rotondo, pieno e gustoso pur mantenendo una freschezza impressionante ed una beva tutto sommato agile, grazie ad un’acidità bilanciata alla perfezione.

Un prodotto che ancora una volta dimostra la sapienza vinicola della famiglia Bensa e le enormi potenzialità del Friulano, vitigno autoctono in grado di regalare emozioni sia in purezza che all'interno di un blend - basti pensare al Collio Bianco - senza dimenticare le infinite capacità di invecchiamento.

P.C.

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